Facciamo una breve sintesi degli onorifici più usati, che come sapete stabiliscono il tipo di rapporto che intercorre tra parlante e ascoltatore.
Per lo scheletro della lista ho preso spunto da quella fatta da Kuda e l'ho rimpolpata con altre cose.
ONORIFICI
►KHUN: Usato prima dei nomi equivale a "Signore/Signora/Signorino/Signorina".
Può essere usato anche da solo al posto del nome dell'interlocutore e, pur significando letteralmente "tu", ha la funzione di attirare l'attenzione della persona a cui ci si rivolge, quindi traducibile in "Ehi/Ascolta" o altri equivalenti (la stessa cosa vale per altri pronomi, come Meung e Gae).
(Khun è infatti anche la forma cortese del "tu", a differenza di altre forme "volgari" come Meung o Gae, che sono usate solo tra amici intimi, altrimenti risultano molto offensive. La stessa cosa vale per la forma cortese dell'"io" che è Phom, in caso il parlante sia uomo, o Chan, in caso il parlante sia donna, mentre la forma "volgare" è Goo - ma ne esistono anche molte altre, per una lista chiara ed esaustiva dei pronomi thai leggete qui).
►PEE (P'): Letteralmente significa "fratello/sorella maggiore", usato dal parlante quando l'interlocutore è più anziano. Può essere usato prima del nome o in modo autonomo al posto del nome dell'interlocutore (e lo stesso parlante può usare p' anziché le forme dell'"io" quando è più anziano del proprio interlocutore).
►LOONG: Significa "zio" ed è usato per rivolgersi ad adulti più anziani dei propri genitori.
►MAE, POR: Rispettivamente "Madre", "Padre". È comune rivolgersi a certe persone rifacendosi al ruolo che ricoprono all'interno della famiglia, o eventualmente in base alla professione che svolgono (es. nel caso di un professore, vi si rivolgerà come "aa jaan", non solo da parte dei suoi studenti). Quindi attenzione, possono essere usati non solo nei confronti dei propri genitori, ma anche nei confronti dei genitori di altri (magari aggiungendo il "khun" per mostrarsi ancora più cortesi).
►EE', AI': In questo caso non si trattano di veri e propri onorifici, visto che non sono usati per mostrare rispetto nei confronti del proprio interlocutore, ma tutto il contrario. Ee è usato per le ragazze (si legge "i"), Ai per i ragazzi, prima del nome o davanti a certi sostantivi per trasformali in insulto (basta pensare a "ai-wen", che significa "bastardo"). Non saprei darne una traduzione letterale, e credo che manco ci sia, quindi in italiano per me è come quando tra amici ci scappa una parolaccia per rivolgerci a qualcuno. Quindi un "Ee'Jeab!" da noi sarebbe un "Cazzo, Jeab!", "Scema!" (non solo in un moto di stizza, ma anche e soprattutto, scherzosamente) o qualcosa di simile, a seconda dei contesti (scusa Jeab, sei la prima che mi è venuta in mente). Inutile dire che sono usati solo ed esclusivamente tra amici, quindi non vengono percepiti come offensivi ma anzi, rimarcano la grande confidenza che si ha con quella persona, altrimenti sono considerati estremamente ingiuriosi (a meno che li si usi con lo scopo preciso di insultare qualcuno, ovviamente).
NOTA: La scelta di mantenere gli onorifici intatti o di adattarli o di addirittura non metterli dipende dalle preferenze di chi sottotitola. Io ho scelto di usarli, perché danno informazioni utili sul rapporto che intercorre tra i personaggi, e per ora il "Khun" lo adatto, così come gli onorifici per "zia" e "zio". Mantengo invece originali "P'" e "Nong" perché mi sembrano più facili da assimilare, mentre non uso "Ai" ed "Ee", come anche molti dei traduttori dal thai, perché anch'io trovo che confondano e basta. Se proprio proprio cerco di far passare certe confidenze nel registro della frase.
Riguardo a "Por" e "Mae", sempre a seconda dei contesti e per non generare confusione, posso mantenere la traduzione letterale o adattarli in "signora/signore", valutando se il riferimento culturale sia essenziale. È successo ad esempio in una puntata di LoveSick, dove Narong si rivolge alla mamma di Mick con "khun mae", e lei gli dice di chiamarla "p'", per non farla sentire anziana e per mostrare più confidenza. In questo caso in italiano si sarebbe potuto adattare con lui che la chiamava signora e le dava del lei, e lei che rispondeva di darle del tu, ma visto che di solito mi piace mantenere i riferimenti culturali laddove è possibile e certe cose le percepisco come un tradimento del testo, sono andata sulla traduzione letterale.
Comunemente vengono usati i nickname, in genere scelti alla nascita dai genitori (ma in alcuni casi possono essere scelti da altri familiari o addirittura da se stessi). Possono essere parole straniere, per lo più inglesi (es. August=Agosto) o parole thai (es. Ngern=Soldi).
Per gente dello spettacolo potete trovare associato nickname + primo nome per renderli più identificabili.
Es. Captain (nickname)
PARTICELLE DI CORTESIA
Due brevi accenni a quelle più usate:
►KRAP & KA: Usate alla fine delle frasi per renderle più cortesi. Krap è usato dai parlanti di sesso maschile, Ka dai parlanti di sesso femminile.
Es. Sawadee-krap (se il parlante è uomo) || Sawadee-ka (se il parlante è donna).
(Sawadee è il saluto thai, accompagnato dal wai, usato sia per l'arrivo che per il congedo e in tutte le fasce temporali della giornata - in italiano si può rendere a seconda delle circostanze e del rapporto tra parlante/interlocutore, quindi in "Ciao", "Buongiorno", "Buonasera", "Arrivederci" e via dicendo).
Ka e Krap possono essere usati anche da soli come forma cortese di risposta (es. a seconda dei contesti può significare "sì" o "prego").
►NA: Particella molto ricorrente che viene usata per rendere una richiesta più gentile (quindi traducibile con "per favore"), o per cercare consenso nell'interlocutore (quindi traducibile con "ok?/d'accordo?/dai/ti prego?"), e in generale per rendere la frase meno dura e più persuasiva.
Ho riportato quelle che mi sembrano le cose essenziali per non dilungarmi troppo, ma se avete dubbi su qualcosa o volete approfondire certe questioni, chiedete senza problemi.
A quando l episodio 16?
RispondiEliminaGrazie di questo post, mi hai letto nel pensiero, ho notato spesso l'uso di queste forme nel parlato e le prime volte non ci capivo più niente, soprattutto quando aggiungono al nome le particelle.
RispondiEliminaInteressante comunque questa nota che a identificare il genere sia il parlante invece che l'interlocutore, salvo poi avere parole come fidanzato/a che è neutra.
a volte ho visto usare anche la parola Ma'man o qualcosa di simile nel rivolgersi ad una donna, o forse mi confondo con le lingue, perchè tra cinese e thai ultimamente sto assimilando un po' di tutto.
Finalmente!!! Che tesoro che ho trovato!!! Sono appena entrata nel mondo dei lakorn e c'erano delle cose che mi erano del tutto incomprensibili, ma questo mi ha tolto tantissimi dubbi. Grazie mille!!!!! (viva p'!!!)
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